Chiesa Madre di Santa Maria de' Paradiso

Parrocchia San Giorgio Martire (S. Maria De' Paradiso)

Chiesa S.Maria de Paradiso

Scheda di dettaglio

PARROCCHIA DI SAN GIORGIO MARTIRE

La Chiesa Matrice di Racale, in passato intitolata alla B.V. Maria del Paradiso, è l’edificio sacro più importante e interessante del paese dal punto di vista storico e artistico. Il suo aspetto coniuga le antiche vestigia medievali con l’eleganza semplice degli stucchi settecenteschi, non senza l’impronta barocca nei dipinti e negli altari marmorei.

Costruita verosimilmente tra il XII e il XIII secolo, ha subito, nel tempo, numerosi rimaneggiamenti che ne hanno alterato l’originaria struttura. Divenendo sede di Parrocchia nel 1526 in seguito al trasferimento giuridico del titolo dall’antica chiesa di San Giorgio, situata nell’antico atrio del Castello, fu notevolmente ampliata con l’aggiunta del transetto, di un presbiterio più spazioso, e l’allungamento della navata dove trovarono posto nuovi altari. Così come si presenta oggi è il frutto di un’ ulteriore ricostruzione seguita al terribile terremoto che la notte del 20 febbraio 1743 scosse tutto il Salento. La facciata in pietra locale, scandita da lesene e cornicioni intagliati, culminante in un fastigio sormontato in origine da statue di santi, fu completata tra il 1744/1748; il portale invece sembra appartenere alla prima metà del XVII secolo e sul cui epìstilio (architrave) si legge: “HAEC COELI CLAUSAS PANDIT APERTA FORES”, ( trad. Questa porta apre le porte chiuse del cielo). All'interno il tempio riproduce la forma austera a croce latina ad aula unica. Lungo la navata si aprono tre archi per parte, a tutto sesto, che inquadrano le rispettive cappelle. Il presbiterio, rialzato di un gradino, è racchiuso da una balaustra tardo seicentesca in marmi policromi e ospita l’altare maggiore di fattura napoletana. L’abside è a forma semi-ottagonale con cinque lati, con lesene agli angoli sormontati da capitelli dell’ordine corinzio, in stucco. La volta della stessa sembra richiamare l’architettura gotica per il gioco degli archi e costoloni. La chiesa è ricca di pregevoli tele e di altre opere di notevole qualità. Sulla controfacciata si possono ammirare tre dipinti degli inizi del sec. XVII: l‘Assunta, San Carlo Borromeo, San Giuseppe Patriarca, di autori ignoti ma sempre di ambito salentino. A partire dall’ingresso troviamo, nella prima cappella a sinistra la teca con la statua settecentesca in legno, di fattura veneziana, del Protettore del Paese, San Sebastiano Martire; nella seconda cappella è collocato l’antico altare della Matrice, in pietra scolpita con tracce di policromia, un’opera di grande rilievo artistico che rimanda al gusto rinascimentale attardato però su stilemi medievali locali. E’ formato da blocchi scolpiti e presenta al centro, sul tabernacolo, la figura del Cristo Risorto; ai lati simmetricamente si dispongono scene della Sua Passione. Nella stessa cappella, vi è l’affresco raffigurante S. Elia Profeta (metà XIV sec.) con in mano un cartiglio su cui si legge “VIVIT DOMINUS ET VIVIT ANIMA MEA ET NON EST PLUVIAM ANTE ME”. Questo affresco è la chiara testimonianza, insieme agli altri portati alla luce in anni recenti, dell’aspetto originario della Chiesa prima della ricostruzione seguita al terremoto. Nella terza cappella, dove campeggia la statua in cartapesta del Sacro Cuore, si conservano l’affresco raffigurante S. Leonardo (metà XIV sec), e la Pietà (XV sec). Sul lato destro partendo dall’ingresso troviamo la statua in cartapesta di San Francesco d’Assisi autografa dell’illustre Maestro Giuseppe Manzo. Segue l’altare delle reliquie e un affresco molto lacunoso forse raffigurante l’Annunciazione. Nella terza cappella lì dove si apre l’ingresso laterale, oltre al bellissimo affresco della Crocifissione (XV sec), è possibile ammirare altre testimonianze artistiche importanti di epoca medievale. Il transetto è ornato su entrambi i bracci da tele di grande rilievo, tra cui “il Martirio di San Sebastiano Martire”( inizi XVIII sec.) opera di Nicola Malinconico che sormonta il corrispettivo altare dedicato al santo. Altre tele del transetto sono “il Miracolo di Soriano, San Tommaso d’Aquino ( XVII sec.), Santa Filomena (XIX sec.)

Nel braccio sinistro del transetto è collocato il bellissimo e imponente altare dedicato alla Vergine del Rosario, abbellito dalla grande tela (XVIII sec.) raffigurante la Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Caterina da Siena che ricevono la corona. Tutto intorno piccoli riquadri che raffigurano i cinque Misteri. Ai lati, la tela della Madonna del Carmine ( XVIII sec), la piccola tela di San Luigi (XIX sec) e il magnifico organo a canne settecentesco. L’abside è sottolineata da un grande arcone decorato in stucco, ai rispettivi lati trovano posto due sculture, San Pietro e San Paolo in pietra, argentate e meccate; esse furono commissionate dal marchese de Franchis nella seconda metà del XVII secolo; poggiano su piccole mensole in cui sono inseriti, uno per parte, lo stemma della città di Racale e lo stemma araldico degli stessi de Franchis. Nell’ attigua sagrestia, altri importanti dipinti, appartenenti al Convento di Santa Maria la Nova. San Nicola Pellegrino (XVI sec.), San Antonio da Padova (XVIII sec.), Riposo nella fuga in Egitto e i Santi Diego e S. Caterina d’Alessandria (datato 1688), San Pasquale Bylon (XVII sec.), Immacolata (XVIII sec), Madonna del Carmine e Anime Purganti, opera della cerchia di Oronzo Tiso, pittore leccese. Contenuti in una teca a muro si possono ammirare anche monete, medaglie e ceramiche di varia epoca, rosari, fibbie metalliche, rinvenute durante i lavori effettuati nei pressi del sagrato.

  • GPS   -  Lat: 39.96056984441223    -   Long: 18.0954980690074
  • Fonte: A. Serio, G. Santantonio - Racale, note di storia e di costume - Editrice Salentina, 1983;
  • Elaborazione dati: Studio di Consulenza Archeologica ed Ambientale, Racale

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